giovedì 17 marzo 2011

Another brick in the wall (part 1)


100 mattoni...un muro. Ma non il "muro dell'incomunicabilità" come quello che cantavano i Pink Floyd. Un muro vero, da guardare e da toccare. Ora che ci fate con un muro se avete bisogno di soldi? Lo vendete ovviamente, sperando che gli introiti derivanti dalla vendita vi possano bastare per soddisfare le vostre necessità per un bel pò. Almeno fino a quando non avrete trovato una nuova fonte di guadagno. I Naurani fecero più o meno questo, ma con intensità e ricadute di ben altra portata! I Naurani avevano identificato negli investimenti immobiliari una risposta, apparentemente "saggia", al problema della gestione dei proventi derivanti dalla concessione dei diritti di sfruttamento delle miniere di fosfati. I principali investimenti immobiliari dello Stato di Nauru furono effettuati in Australia, paese più sviluppato e con maggiori opportunità di investimento immobiliare (d'altronde che tipo di brillanti investimenti immobiliari si potevano fare in un atollo sperduto nell'oceano?!). La scelta ricadde su due immobili nelle due principali città australiane: Melbourne e Sydney. A Sydney furono investite ingenti somme nel Mercure Hotel, un prestigioso albergo nel centro pulsante della città. Il Mercure Hotel è sito infatti in George Street a Sydney. Per chi non ha familiarità del luogo basti pensare che George Street è una lunghissima arteria che collega i punti nodali del cuore pulsante di Sydney (in fondo George Street vi è la mitica sagoma della Sydney Opera House). Nel punto terminale di George Street si colloca il porto cittadino (Darling harbour) da cui partono i traghetti che collegano le altre zone della città (Sydney infatti è una città di infinite dimensioni su una foce di un fiume, il Paramatta, annidato dai suoi affluenti). George Street è nel "CDB" di Sydney: CBD è l'abbreviazione di Central Business District, letteralmente Distretto Commerciale Centrale. I Naurani non potevano dunque scegliere investimento migliore. Un prestigioso hotel in grado di servire clientela internazionale d'affari, esigente ma disponibile a pagare alte cifre pur di pernottare nel CBD di Sydney. Per quanto riguarda Melbourne la scelta invece ricadde su una diversa tipologia di investimento immobiliare. In Melbourne i Naurani individuarano un "pezzo di terra" da acquistare e sul quale far sorgere un grattacielo, una torre, la loro torre: la Nauru House. Si, non sorprendetevi, andò proprio così. Nel 1971 il veicolo d'investimento di Nauru che aveva l'obiettivo di gestire gli introiti delle rendite da fosfati investì ben $ 5,3 milioni (dell'epoca! se erano già tanti all'epoca immaginatevi oggi quanti sarebbero!!) nell'acquisto del terreno su cui sarebbe sorta la Nauru House. Forse per orgoglio o per spocchia, I Naurani fecero le cose in grande e costruirono non solo la "torre con il nome della loro nazione" ma anche "il grattacielo più alto di Melbourne"! La "Nauru House" con i suoi circa 200 mt. di altezza era infatti (e rimase fino al 1980) il grattacielo più grande di tutta Melbourne! Un piccolo atollo piantava quindi la sua "bandiera", la "bandiera" più alta di tutte, nel territorio del suo vicino "altezzoso, grosso, ingombrante e delle volte anche prepotente" australiano! Davide aveva vinto su Golia e sul terreno di Golia si era costruito il suo mausoleo. Non solo. I Naurani pur di avere la loro torre ben vista nel centro di Melbourne, di nuovo il CBD, vollero radere al suolo due palazzine più piccole nelle vicinanze, più piccole e insignificanti ma di maggiore "valore storico" per la città di Melbourne. I cittadini ed il governo di Melbourne tentarono di opporsi per salvaguardare le due storiche palazzine ma non ci fu niente da fare. Nulla in quel momento poteva contrastare la forza devastante e opulente del piccolissimo atollo disperso nell'Oceano ma ricco di fosfati. I Naurani abbatterono le due palazzine, storiche ma vecchie e decrepite, per fare spazio al loro "totem" gigantesco e mostruoso che poteva così affacciarsi sulla Collins Street, la via principale del centro di Melbourne. Il totem ebbe così ufficialmente il suo indirizzo in Collins Street. Collins Street n. 80, per la precisione.

Nessun commento:

 
Licenza Creative Commons
This opera is licensed under a Creative Commons Attribuzione - Condividi allo stesso modo 3.0 Unported License.