martedì 6 maggio 2008

Ma che cosa è successo a Nauru?

Nauru è la tipica isola sperduta nell'Oceano. E' poco più grande di un atollo, 21,4 km quadrati e circa 13.500 abitanti. Nauru è stata protagonista di una storia assai interessante, un'iperbole di alterne vicende, fortune e sfortune, grandi occasioni di progresso tramutatesi in drammi ed opportunità perse. La sua storia sarà l'ideale ambientazione per dare una cornice ed una sceneggiatura ai temi della finanza per lo sviluppo. L'inizio della storia di Nauru sembra già essere scritto nella sua conformazione morfologica. Un "quasi-atollo". Si perchè a differenza di un vero e proprio atollo, Nauru ha una laguna interna molto ristretta a causa dell'accumulo di sedimenti organici, i fosfati, di orgine marina e derivanti dall'accumulo costante e millenario di guano. L'isola è quindi letteralmente e materialmente una montagna sedimentata di escrementi di uccelli. Questo potrebbe già essere sufficiente per "chiudere un discorso" senza neanche il tempo di "aprirlo". Nessuna speranza. Invece, come accade spesso, anche gli escrementi si possono trasformare in ricchezza. La seconda storia di Nauru, quella che a noi più interessa, prende avvio con la scoperta dei giacimenti di fosfati, vera ed autenticata "miniera d'oro". Ecco che tutto ad un tratto Nauru diventa l'"isola del tesoro". Questo è il primo spunto per discutere nel prossimo post di alcuni temi centrali della finanza per lo sviluppo: l'esplorazione, l'identificazione di opportunità, l'imprenditorialità nello sfruttamento delle opportunità, il finanziamento della prima dello sviluppo di una iniziativa economica.
 
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