mercoledì 7 aprile 2010

A Nauru il guano si è trasformato in una rendita


Grazie alla concessione dei diritti di estrazione dei fosfati a ditte terze Nauru inizia a vivere di rendita. Chi non ha mai sognato di vivere di rendita? Diciamoci la verità che un pensiero l'abbiamo fatto, e forse anche più d'uno. Magari invidiando quel tale che è "nato con la camicia" oppure sognando la vincita milionaria ad un "Gratta e Vinci" o ancora meglio al "Turista per sempre". L'idea di poter campare senza dover faticare ed addirittura permettendosi agi e comodità ha balenato la mente di molti nell'evocazione del termine "rendita". O quantomeno incosciamente abbiamo giocato al "gioco delle rendite" quando eravamo bambini, anche se molto probabilmente non sapevamo che si trattava di giocare con le rendite. Il "gioco delle rendite" è il Monòpoli. Badate bene che si dovrebbe scrivere Monopòli e non Monòpoli. Anche se spesso molti confondono questo nome con quello della città pugliese in provincia di Bari, il nome del gioco Monòpoli deriva dal termine inglese Monopoly, cioè monopòlio, che a sua volta deriva dal greco "monos" cioè "solo" e "pòlion" ossia "vendere", una situazione economica dove c'è un solo attore che può vendere quel prodotto o servizio. Una gestione esclusiva di un commercio. Le situazioni più tipiche di monopolio si verificano quando c'è un attore economico che esercita un controllo esclusivo su una determinata forma di ricchezza (come una risorsa naturale presente in abbondanza in un territorio, si pensi ai giacimenti di petrolio nei Paesi Medio-orientali o ai fosfati nel caso di Nauru), oppure in presenza di licenze o concessioni statali o ancora brevetti che diano il diritto ad un singolo operatore economico di poter sfruttare economicamente un bene (si pensi alla concessione per l'esercizio di uno stabilimento balneare) oppure di una invenzione (si pensi ai farmaci derivanti da una molecola la cui scoperta farmacologica è protetta da un brevetto). Nel gioco del Monòpoli tutte le attività economiche sono delle rendite. Il gioco è semplice: basta tirare il dado, finire su una proprietà con la pedina, comprare la proprietà e poi quando si avranno tutte le proprietà dello stesso colore iniziare l'opera di costruzione immobiliare. Grazie alla proprietà ed alla presenza di case su di essa gli avversari di gioco pagano un pedaggio o un diritto di passaggio e permanenza al proprietario. Il propietario beneficia di una rendita tanto più elevata quanto più esclusiva è la proprietà (la mitica Via dei Giardini) e quanto è più edificata l'area della proprietà. Ma nel Monòpoli ci sono anche altre rendite che il giocatore può ottenere comprando la relativa proprietà. Ci sono diverse aziende che operano in contestati regolamentati, tecnicamente definibili come "monopoli naturali"poichè rispondono a bisogni essenziali, e sono la società dell'acqua potabile, la società elettrica e le ferrovie. Tutte attività economiche storicamente esercitate dallo Stato e dalle sue emanazioni (enti statali, comuni) in condizioni di monopolio nazionale o locale. Inoltre un ruolo fondamentale nel Monòpoli è giocato dalla Banca. La banca stessa è un'impresa che opera in un settore regolamentato. Per esercitare l'attività bancaria bisogna disporre infatti di una licenza bancaria. Non ci si può inventare banchieri da un giorno con l'altro! Lo Stato, attraverso la banca centrale, deve rilasciare una apposita licenza. Ma solo pochi e selezionati operatori la possono avere.
Che cosa determinata il successo al Monòpoli? E' semplice: il caso. Il colpo di fortuna di tirare il dado e finire sulle migliori proprietà. Ma anche il colpo di sfortuna di un avversario che finisce sulla casella "Imprevisti" e pesca una carta che lo fa finire in prigione e lo costringe a pagare una multa che lo manda sull'orlo del fallimento. Così è. Come il colpo di fortuna di chi è "nato con la camicia" e quindi vive di rendita. Come chi ha vinto grattando un "Gratta e Vinci" che ha scoperto essere milionario. Come gli abitanti di Nauru che ebbero il colpo di fortuna di trovarsi su un giacimento di fosfati. In condizione di assoluto monopolio.

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