mercoledì 30 novembre 2011

Il falso teorema del diritto acquisito ed il cumulo di cariche

Dall'ultima volta che ho scritto su questo Blog è cambiato molto nella Politica italiana, quantomeno il Governo. Noto però, ed avranno notato in molti, che il lupo continua "a perdere il pelo ma non il vizio". Nuovo Governo, solita Gerontocrazia. Età media del nuovo Governo spaventosamente alta con picchi di età da rabbrividire, da gelare il sangue pensando che alcuni dei ministri potrebbero necessitare non di un sottosegretario ma di una badante. Torniamo però sul nostro tema: i vincoli che frenano lo sviluppo in Italia. Il vincolo di cui tratto in questo post è un pò più articolato dei precedenti e non riassumibile in una o poche parole. Partiamo dal concetto di "diritto acquisito" e del falso teorema che lo supporta. Ma che cos'è un diritto acquisito? Lo traducessimo in inglese suonerebbe come "purchased right" o qualcosa del genere, quindi traducendolo di nuovo in Italiano parrebbe voler dire "un diritto che è stato comprato". Qualcuno potrebbe pensare che non c'è nulla di male nel comprare un diritto. Ad esempio se un soggetto desidera costruirsi una nuova casa può comprare un terreno ed il relativo diritto di proprietà. In realtà non stiamo parlando di un diritto di questo tipo, ma parliamo di un diritto alla "rendita di posizione" o al "vitalizio". Il vecchio vizio di cercare la rendita di cui abbiamo già parlato in precedenti post e che è stato alla base del fallimento dello Stato di Nauru. Il diritto alla "rendita di posizione", tra l'altro, spesso non viene nemmeno "comprato" cioè non viene pagato con denaro ma viene "coltivato" o si "ottiene" per altra via, come ad esempio il vassallaggio ad un politico di turno, ad un "barone" universitario o semplicemente per anzianità (sinonimo di Gerontocrazia!). L'elemento più squallido non è il diritto alla "rendita di posizione" in sè e per sè ma il falso teorema che lo supporta. Il falso teorema è spesso riportato come difesa da chi è tacciato di essersi appropriato (spesso impropriamente) di una "rendita di posizione". Il soggetto in questione spesso risponde dicendo "io ho acquisito legalmente questo diritto". Cioè? Cosa vuol dire questo soggetto con questa frase che lo vorrebbe giustificare? Qual è la dimostrazione teorica dell'acquisizione di un diritto alla "rendita di posizione"? E' molto semplice la risposta, cioè questo teorema non esiste, non c'è, non è mai stato studiato. Semmai c'è nella mente di chi pensa di averlo e lo crea, senza dimostrarlo, in modo del tuo autoreferenziale ("io penso che c'è il diritto acquisito, quindi il diritto c'è perchè lo sostengo io!"). Il teorema non c'è, è falso. E ci sono tantissimi esempi in molti ambiti di chi si vanta di aver "acquisito" un diritto alla "rendita di posizione". Ma questa frena lo sviluppo e costituisce un fortissimo freno alla crescita di una nazione dal punto di vista umano ancor prima che economico, poichè non favorisce l'ingresso delle nuove generazioni sul mercato che è ingessato da posizioni di "diritti acquisiti". Vi ricordate il primo post di questo blog? Andatevelo a rileggere nel caso. In quel post io parlavo di due concetti fondamentali per lo sviluppo: l'accesso al mercato e l'accesso ai capitali finanziari. I "diritti acquisiti" costituiscono una barriera "invisibile" all'accesso sul mercato da parte di chi vuole entrare nel mercato per competere con i propri servizi o prodotti o in definitiva con le proprie qualità ed i propri meriti. L'altro fenomeno che si accompagna al teorema falso dei "diritti acquisiti" è quello del cumulo di incarichi. Esempio, in Italia grazie ai "diritti acquisiti" esistono soggetti che riescono a decuplicare i propri ruoli, incarichi e stipendi sebbene in realtà lavorino sempre e un numero di ore necessarie a giustificare solo uno di questi ruoli e stipendi. Ad esempio, in Italia è assai frequente imbattersi in "professori universitari - commercialisti - membri di consigli di amministrazione - presidenti di collegi sindacali - presidenti di società - consulenti del governo - membri di enti locali" (????!!!???). Ma come fanno a fare tutto ciò? Molto semplice, non fanno tutto ciò ma hanno una "posizione" che nessuno può attaccare. L'aspetto più vergognoso è che alcuni di questi ruoli siano in ambito pubblico con contratto a tempo indeterminato (ossia nessuno mai potrà rimuovere questi soggetti dal loro ruolo anche se inefficienti, cialtroni o perditempo). La mia proposta è che chi sigla un contratto a tempo indeterminato in ambito pubblico NON possa fare altre carriere professionali. Nessuna! Non ci può essere il professore universitario con contratto pubblico che fa anche l'avvocato. O fa il professore universitario o fa l'avvocato. Non ci deve essere il primario dell'ospedale pubblico con contratto a tempo indeterminato che fa anche il medico nello studio o clinica privati. O fa il primario all'ospedale o fa il medico nel privato. Spesso potrete riconoscere un'altra giustificazione falsa di chi beneficia del teorema del "diritto acquisito" e del cumulo di cariche poichè il soggetto vi dirà che lui fa tutto ciò "a norma di legge". Quindi per evitare queste scuse emaniamo una legge che vieti e punisca chi cumula più incarichi se in possesso di un contratto pubblico a tempo indeterminato. Così più spazio sarà creato sul mercato e forse i giovani, brillanti e meritevoli, riusciranno a farsi una posizione senza "acquisirla" ma semplicemente "meritandosela".

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