giovedì 8 aprile 2010

Gestire la rendita - Fenomenologia della rendita (2)


La rendita va gestita, altrimenti prima o poi finisce. Un patrimonio, per grande che sia, può essere ridotto ai minimi termini. Certo ci vuole proprio un bell'impegno a dilapidare una fortuna di diverse decine o centinaia di milioni. Ma sono sotto gli occhi di tutti gli esempi di grandi miliardari o milionari che si dilettano nelle spese più pazze, che si appassionano ad hobby in cui investono fior fior di quattrini oppure che si fanno traviare da consiglieri imbroglioni o da fantomatici stregoni. Ma senza arrivare a questi esempi un pò sensazionali basti pensare che un patrimonio già si riduce nel momento in cui viene diviso tra più soggetti. Gli eredi,se più di uno, devono spartire tra loro la fortuna ereditata. I figli ed i nipoti si divideranno a loro volta in eque porzioni il patrimonio già precedentemente suddiviso. Ognuno di questi soggetti farà della sua porzione di patrimonio ciò che gli parrà. Alcuni lo potranno gestire in maniera più virtuosa mentre altri in maniera più disinvolta e viziosa. Sta di fatto che il patrimonio si divide in tanti pezzetti e manneggiare un patrimonio più piccolo richiede a maggior ragione di fare i conti con la sua limitatezza. Pertanto poichè la rendita, per grande che sia, è limitata e poichè ci sono diversi fattori che la possono ridurre o intaccare occorre capire che vivere di rendita non è poi cosi semplice, pur essendo naturalmente più piacevole e preferibile di una vita di stenti e di sole illusioni. Una rendita andrebbe dunque "maneggiata con i guanti". Cosa vuol dire in concreto "maneggiare con i guanti" una rendita? Dobbiamo capire quale possa essere il modo migliore per gestire una rendita. Sebbene una formula ottimale non ci sia, altrimenti avremmo trovato la formula reale e non solo matematica della "rendita perpetua" e saremmo turisti "veramente per sempre", quantomeno siamo interessati a comprendere le formule migliori. Qualcuno potrebbe pensare che un buon modo per gestire una rendita sia quello di non consumarla tutta, destinando una parte di essa al risparmio. Si ma quanto dovremmo destinare? E dove andrebbe messo questo risparmio? Torniamo all'esempio del post precedente. Avevamo 48.000 euro di rendita annua da un "Turista per sempre" da gestire nonchè scambiabili con equivalenti 1.600.000 euro che un compratore del tagliandino era disposto ad offrirci. Poniamo di accettare e di ritirare tutto il patrimonio subito. Bene ora abbiamo 1.600.000 euro da gestire. Che facciamo? Quanto consumiamo? Quanto risparmiamo? Possiamo seguire varie strade, ad esempio possiamo elencare le spese che vorremmo fare subito (una casa, una macchina, una moto, una barca, etc.), detrarle e poi destinare la parte restante al risparmio. Certo che però noi vorremmo anche vivere di rendita quindi questa cifra dovrà darci anche una sorta di salario mensile per vivere e non solo permetterci quelle spese immediate. Quindi dovremmo orientare il risparmio alla generazione di una "paghetta mensile". Proviamo a metterla in numeri. Ipotizziamo di comprare subito una casa completa di arredi (250.000 euro) ed una bella macchina (50.000 euro). Inoltre ipotizziamo altre 100.000 euro di spese (lascio a voi scegliere i capitoli di spesa che più vi piacciono come regali a mariti, mogli o fidanziati/e, divertimenti e viaggi, beneficenze, beni di lusso, etc.). In totale spendiamo quindi 400.000 euro. Ce ne restano 1.200.000. Vogliamo risparmiare questo 1.200.000 ma in realtà vorremmo che ci desse anche la "paghetta mensile". Bene ipotizziamo di andare in banca e di investire il nostro risparmio in un prodotto d'investimento semplice come i titoli di Stato. Poniamo di individuarne uno che renda il 5% annuo lordo, cioè prima di pagare le tasse. Ogni anno avremmo 60.000 euro lordi, ma 52.500 euro netti (la tassazione è del 12,5% per i proventi da obbligazioni). Il che equivale a 4.375 euro netti al mese di "paghetta". Non male. Forse abbiamo trovato una prima soluzione per la gestione della rendita. Ma in realtà dobbiamo chiederci se il nostro capitale che ci sta dando questa rendita è veramente protetto. Verrebbe da dire che il nostro capitale è sempre di 1.200.000 euro. In realtà dopo un anno questo capitale vale già di meno. La causa è l'inflazione. Poniamo un'inflazione al 2%. Il capitale di 1.200.000 euro dopo 1 anno varrà 1.176.000 (= 1.200.000 * (98%)). Oppure possiamo vedere lo stesso problema sotto un diverso punto di vista adeguando la nostra "paghetta" all'inflazione ogni anno. Il secondo anno ci aspetteremmo di ricevere 4.375*(1+2%) = 4.462,5. Quindi volendo consumare 87,5 euro in più al mese andremmo ad erodere parte del nostro patrimonio. Ecco che un fattore di erosione della rendita è già al lavoro! Questo fattore si chiama inflazione! Se questa soluzione non ci soddisfa perchè alla lunga non ci fa conservare il nostro patrimonio che viene eroso dall'inflazione, allora potremmo benissimo sceglierne un'altra. Ad esempio seguire il consiglio che tanti ci offrirebbero, semplice e tradizionale: "Investi nel mattone, quello non si svaluta mai!". Questo è quello che esattamente fece Nauru investendo parte della rendita nell'immobiliare, precisamente nella Nauru Tower, un grattacielo a Melbourne in Australia (la foto in questo post). Sulla dscussione degli investimenti immobiliari come forma di gestione della rendita torneremo nei prossimi post.

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